sabato 1 novembre 2014

AGRIFOGLIO - IIEX AQUIFOLIUM



Il nome scientifico di questa pianta è Ilex Aquifolium, è una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliacee è noto anche come alloro spinoso, aquifoglio o pungitopo maggiore.


 L’agrifoglio è una pianta con foglie ovali e bordi spinosi di colore verde scuro con screziature che vanno dal bianco, al crema o al giallo  e presenta bacche rosse (velenose per l’uomo ma particolarmente appetibili per gli uccelli) che colorano il periodo invernale. mentre in primavera nascono piccoli fiorellini bianchi o color porpora . Allo stato spontaneo l’agrifoglio può crescere fino a 20 metri di altezza. Se invece viene coltivato in modo domestico e controllato, riesce a raggiungere massimo i 5 metri di altezza.  Esistono centinaia di specie di agrifoglio e ancor di più sono gli ibridi e le varietà. l’agrifoglio non teme le temperature rigide, ma alcune specie e varietà mostrano una maggior sensibilità al gelo (è il caso, per esempio, dell’Ilex cornuta) ed è quindi consigliabile coltivarle in pieno sole e prestare una certa attenzione alla pianta nelle stagioni più fredde provvedendo con ripari adeguati e pacciamature. 






Ambiente ed esposizione: l’agrifoglio cresce sia in pieno sole che in ombra ma in questo caso la crescita sarà lenta e il suo aspetto sarà meno folto e compatto. La posizione migliore per il suo sviluppo è quello in una zona semi-ombreggiata. la messa a dimora viene solitamente fatta a fine inverno/inizio primavera e tra una pianta e l’altra ci deve essere almeno una distanza di circa 100 cm. 

Utilizzazione: come pianta da esterno (molto decorativa) inoltre può essere utilizzato come siepe protettiva (il bordo delle foglie è leggermente pungente) nei giardini di abitazioni vicine a strade trafficate, Inoltre alcune specie, ad alberello, hanno foglie lucide estremamente belle, in grado di abbellire piccoli e grandi giardini, terrazze e balconi e possono essere coltivate in vaso.


 


Curiosità: Esistono agrifogli femmine e agrifogli maschi. E se non avete entrambe le piante, non vedrete bacche (ne esistono anche a bacca gialla, Ilex aquifolium ‘Bacciflava’ ). E comunque per vederle, dovrete possedere l’agrifoglio femmina. Chi acquista un agrifoglio dunque, rischia una delusione se non si informa prima. A meno che non abitiate in una zona dove sono molto diffusi, così che le api riescano a trovare i fiori di entrambi i sessi impollinando le piante a dovere. L'agrifoglio è una pianta molto comune in Italia, soprattutto allo stato selvatico (gli agrifogli sono piante protette non è dunque possibile prelevarli in natura).




Potatura: in primavera rimuovendo sia le parti secche sia quelle danneggiate; Non è assolutamente consigliabile potare l’agrifoglio a fine estate e nei mesi autunnali perché i germogli cresciuti in seguito alla potatura rischiano di essere facilmente danneggiati dalle inevitabili gelate successive.

L’agrifoglio può essere coltivato non solo in piena terra, ma anche in vaso. 

Rinvasatura: Il rinvaso dell'ilex aquifolio si può effettuare in marzo-aprile utilizzando un terreno universale o per piante da fiore - Il terreno ideale è acido, leggero, ricco di humus - L’agrifoglio predilige i terreni tendenti all’acido e non gli piacciono proprio i terreni argillosi.

Acqua: L’agrifoglio necessita di essere bagnato 2 volte alla settimana e non di più.

concimazione: E' sufficiente concimare le piante ad inizio primavera seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.

Moltiplicazione : Per la semina puoi utilizzare i semi delle bacche che vengano da una raccolta recente, oppure affidarti al metodo più utilizzato, cioè prelevando le talee nel periodo estivo e attendere che avvenga la radicazione, per poi trapiantarle in primavera.

Accortezze: se notate sulle foglie degli insetti(cocciniglie) risolvere il problema con prodotti specifici;  Temibile per l’agrifoglio è anche la ruggine, un parassita che può provocare l’avvizzimento della pianta; per trattare questa avversità è necessario ricorrere a un fungicida appropriato.

Miti e leggende:  l’agrifoglio è un simbolo del Natale La leggenda narra che un piccolo orfanello, ricevette un giorno la visita di alcuni angeli che gli annunciarono la nascita di Cristo. Allora il bambino decise di andare ad incontrare Cristo per poter festeggiare la lieta novella e prostrarsi a lui. Decise poi di portargli un dono. Quando arrivò davanti a Gesù, pose davanti a lui una corona di rami d’alloro, ma pensò che fosse indegna dell’evento. A quel punto Cristo toccò la corona e fece brillare le foglie di un verde smeraldo acceso e le lacrime dell’orfanello diventarono bacche rosse. Così si racconta dell’agrifoglio e della sua nascita, ed è per questo motivo che ad oggi è uno dei simboli della festa. In ambito pagano la storia dell’agrifoglio è un po’ diversa. Si narra che in Irlanda, le famiglie più povere, reperivano grandi quantità di agrifoglio per poter arredare casa durante le festività. In questo modo, senza alcun costo, riuscivano ad addobbare la casa per le feste, utilizzando i colori caratteristici del Natale. Un altro mito descrive l’agrifoglio come arma di difesa contro le avversità; considerato quindi come una buona presenza difensiva in casa. A oggi rappresenta sia la festa religiosa che quella pagana, ma mantiene stabile ogni anno, l’importanza della sua presenza in casa. Nei paesi nordici, invece, la leggenda più rinomata è la seguente: c'era una volta un bambino che abitava in una casetta sperduta nel bosco. Tutti i giorni andava in cerca di legna per riscaldarsi. Un giorno inciampò in una pianta con le foglie irte di aghi. Cadde a terra e si punse in diverse parti della mano. Il sangue gli usciva copiosamente. Invocò il dio del bosco perchè lo soccorresse. Ripetè più volte la sua preghiera al dio protettore, ma invano. Gli apparve, invece, un elfo che subito lo medicò, lo fasciò accuratamente e lo accompagnò alla sua casetta. Passò qualche giorno, il bambino tornò sul luogo dove era caduto. Con gran sorpresa, vide che sull'albero spinoso erano cresciute delle bacche rosse. Si fermò a pensare. All'improvviso gli si parò davanti il re del bosco che gli rivolse le seguenti parole: "Tu hai avuto fiducia in me, mi hai invocato; io non ti ho abbandonato, ho mandato un elfo che ti curasse. Per premiarti di questa grande fiducia, ho trasformato le gocce del tuo sangue in bacche rosseggianti. Questa pianta tu la potrai usare per guarirti dai tuoi malanni, ma per gli altri sarà molto dannosa". Ancora oggi in quel bosco tutti vanno a ricordare quell'avvenimento. I rami recisi vengono usati per decorazioni natalizie.



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