Il nome scientifico di questa pianta è Ilex Aquifolium, è
una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliacee è noto anche come
alloro spinoso, aquifoglio o pungitopo maggiore.
L’agrifoglio è una pianta con foglie ovali e bordi spinosi
di colore verde scuro con screziature che vanno dal bianco, al crema o al
giallo e presenta bacche rosse (velenose
per l’uomo ma particolarmente appetibili per gli uccelli) che colorano il
periodo invernale. mentre in primavera nascono piccoli fiorellini bianchi o
color porpora . Allo stato spontaneo l’agrifoglio può crescere fino a 20 metri
di altezza. Se invece viene coltivato in modo domestico e controllato, riesce a
raggiungere massimo i 5 metri di altezza. Esistono centinaia di specie di
agrifoglio e ancor di più sono gli ibridi e le varietà. l’agrifoglio non teme
le temperature rigide, ma alcune specie e varietà mostrano una maggior
sensibilità al gelo (è il caso, per esempio, dell’Ilex cornuta) ed è quindi
consigliabile coltivarle in pieno sole e prestare una certa attenzione alla
pianta nelle stagioni più fredde provvedendo con ripari adeguati e
pacciamature.
Ambiente ed esposizione: l’agrifoglio cresce sia in pieno
sole che in ombra ma in questo caso la crescita sarà lenta e il suo aspetto
sarà meno folto e compatto. La posizione migliore per il suo sviluppo è quello
in una zona semi-ombreggiata. la messa a dimora viene solitamente fatta a fine
inverno/inizio primavera e tra una pianta e l’altra ci deve essere almeno una
distanza di circa 100 cm.
Utilizzazione: come pianta da esterno (molto decorativa) inoltre
può essere utilizzato come siepe protettiva (il bordo delle foglie è
leggermente pungente) nei giardini di abitazioni vicine a strade trafficate, Inoltre
alcune specie, ad alberello, hanno foglie lucide estremamente belle, in grado
di abbellire piccoli e grandi giardini, terrazze e balconi e possono essere coltivate in vaso.
Curiosità: Esistono agrifogli femmine e agrifogli maschi. E
se non avete entrambe le piante, non vedrete bacche (ne esistono anche a bacca
gialla, Ilex aquifolium ‘Bacciflava’ ). E comunque per vederle, dovrete
possedere l’agrifoglio femmina. Chi acquista un agrifoglio dunque, rischia una
delusione se non si informa prima. A meno che non abitiate in una zona dove
sono molto diffusi, così che le api riescano a trovare i fiori di entrambi i
sessi impollinando le piante a dovere. L'agrifoglio è una pianta molto comune
in Italia, soprattutto allo stato selvatico (gli agrifogli sono piante protette
non è dunque possibile prelevarli in natura).
Potatura: in primavera rimuovendo sia le parti secche sia
quelle danneggiate; Non è assolutamente consigliabile potare l’agrifoglio a
fine estate e nei mesi autunnali perché i germogli cresciuti in seguito alla
potatura rischiano di essere facilmente danneggiati dalle inevitabili gelate
successive.
L’agrifoglio può essere coltivato non solo in piena terra,
ma anche in vaso.
Rinvasatura: Il rinvaso dell'ilex aquifolio si può
effettuare in marzo-aprile utilizzando un terreno universale o per piante da
fiore - Il terreno ideale è acido, leggero, ricco di humus - L’agrifoglio
predilige i terreni tendenti all’acido e non gli piacciono proprio i terreni
argillosi.
Acqua: L’agrifoglio necessita di essere bagnato 2 volte alla
settimana e non di più.
concimazione: E' sufficiente concimare le piante ad inizio
primavera seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.
Moltiplicazione : Per la semina puoi utilizzare i semi delle
bacche che vengano da una raccolta recente, oppure affidarti al metodo più
utilizzato, cioè prelevando le talee nel periodo estivo e attendere che avvenga
la radicazione, per poi trapiantarle in primavera.
Accortezze: se notate
sulle foglie degli insetti(cocciniglie) risolvere il problema con prodotti
specifici; Temibile per l’agrifoglio è anche la ruggine, un parassita che può
provocare l’avvizzimento della pianta; per trattare questa avversità è
necessario ricorrere a un fungicida appropriato.
Miti e leggende: l’agrifoglio
è un simbolo del Natale La leggenda narra che un piccolo orfanello, ricevette
un giorno la visita di alcuni angeli che gli annunciarono la nascita di Cristo.
Allora il bambino decise di andare ad incontrare Cristo per poter festeggiare
la lieta novella e prostrarsi a lui. Decise poi di portargli un dono. Quando
arrivò davanti a Gesù, pose davanti a lui una corona di rami d’alloro, ma pensò
che fosse indegna dell’evento. A quel punto Cristo toccò la corona e fece
brillare le foglie di un verde smeraldo acceso e le lacrime dell’orfanello
diventarono bacche rosse. Così si racconta dell’agrifoglio e della sua nascita,
ed è per questo motivo che ad oggi è uno dei simboli della festa. In ambito
pagano la storia dell’agrifoglio è un po’ diversa. Si narra che in Irlanda, le
famiglie più povere, reperivano grandi quantità di agrifoglio per poter
arredare casa durante le festività. In questo modo, senza alcun costo,
riuscivano ad addobbare la casa per le feste, utilizzando i colori caratteristici
del Natale. Un altro mito descrive l’agrifoglio come arma di difesa contro le
avversità; considerato quindi come una buona presenza difensiva in casa. A oggi
rappresenta sia la festa religiosa che quella pagana, ma mantiene stabile ogni
anno, l’importanza della sua presenza in casa. Nei paesi nordici, invece, la
leggenda più rinomata è la seguente: c'era una volta un bambino che abitava in
una casetta sperduta nel bosco. Tutti i giorni andava in cerca di legna per
riscaldarsi. Un giorno inciampò in una pianta con le foglie irte di aghi. Cadde
a terra e si punse in diverse parti della mano. Il sangue gli usciva
copiosamente. Invocò il dio del bosco perchè lo soccorresse. Ripetè più volte
la sua preghiera al dio protettore, ma invano. Gli apparve, invece, un elfo che
subito lo medicò, lo fasciò accuratamente e lo accompagnò alla sua casetta.
Passò qualche giorno, il bambino tornò sul luogo dove era caduto. Con gran
sorpresa, vide che sull'albero spinoso erano cresciute delle bacche rosse. Si
fermò a pensare. All'improvviso gli si parò davanti il re del bosco che gli
rivolse le seguenti parole: "Tu hai avuto fiducia in me, mi hai invocato;
io non ti ho abbandonato, ho mandato un elfo che ti curasse. Per premiarti di
questa grande fiducia, ho trasformato le gocce del tuo sangue in bacche
rosseggianti. Questa pianta tu la potrai usare per guarirti dai tuoi malanni,
ma per gli altri sarà molto dannosa". Ancora oggi in quel bosco tutti
vanno a ricordare quell'avvenimento. I rami recisi
vengono usati per decorazioni natalizie.
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