mercoledì 27 gennaio 2016

GLOSSINIA - GLOXINA- SINNINGIA SPECIOSA



Con il termine gloxinia indichiamo una ventina di specie del genere Sinningia tutte originarie dell'America del Sud, si tratta di piante erbacee, perenni e tuberose, i fiori hanno una forma tubuloso-campanulata, sono vellutati con colorazione che varia a seconda della specie e della varietà. Per la bellezza dei fiori vengono utilizzate come piante d'appartamento. La specie più rappresentativa è Sinningia speciosa, proveniente dal Brasile, è caratterizzata da un fusto molto ridotto e grandi foglie carnose verde scuro, con forma ovato oblunga. La fioritura, che va da da Maggio ad Agosto è copiosa, produce fiori lunghi fino a 5-10 cm di colore violetto o porpora. In commercio troviamo molti ibridi che presentano fiori più vistosi e grandi rispetto alla specie tipica, semplici o doppi con colorazione variabile dal bianco al rosa, dal rosso al porpora.

LUCE: La gloxina ama le posizioni molto luminose ma vanno accuratamente evitati i raggi diretti del sole.

ACQUA: Le annaffiature devono essere frequenti in estate, due volte alla settimana, alla fine della fioritura andranno ridotte ad una ogni due settimane, evitare di bagnare foglie e fiori per prevenire l'insorgenza della muffa grigia e del marciume ( per regolarsi al meglio con le annaffiature toccare il terreno, seguire l’andamento climatico ed evitare i ristagni idrici che provocano marciumi). 

CONCIMAZIONE E RINVASO: Durante la fioritura concimare una volta alla settimana con del concime per piante da fiore (seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista). In autunno, dopo la fioritura, la parte aerea inizia a disseccarsi, quando questa fase si è conclusa i tuberi vanno estratti dal terreno e posti in un luogo fresco e asciutto, al buio, la temperatura ideale di conservazione è di 10-12° C, dove rimarranno fino al mese di marzo successivo, quando verranno rinvasati, utilizzando un terriccio universale o per piante da fiore. I tuberi possono essere riutilizzati per tre quattro anni consecutivi, poi vanno sostituiti.

ACCORTEZZE: se colpita da afidi utilizzare prodotti specifici seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.

martedì 26 gennaio 2016

PINGUICULA



CARATTERISTICHE GENERALI: La Pinguicula appartiene alla famiglia delle Lentibulariaceae e si divide in ottanta specie; quasi tutte le piante carnivore del genere Pinguicula sono perenni. la Pinguicula non ha l’aspetto delle piante carnivore più comuni ma ricorda piuttosto una pianta grassa, con foglie lisce e rigide, verdi o rosa, dalla forma lineare.


Cattura le prede attraverso un sistema adesivo delle foglie; per mezzo di secrezioni collose e di piccolissimi peli presenti sulla superficie delle foglie, intrappola gli insetti e li digerisce lasciando solo l’esoscheletro delle sue prede.

I fiori della Pinguicula sono singoli, molto duraturi ed hanno colori diversi a seconda della specie; i più comuni sono viola o blu, ma si trovano anche bianchi o rossi.

 

Le piante appartenenti al genere Pinguicula possono essere divise in due gruppi principali a seconda del clima dell’habitat naturale dal quale provengono: le Pinguicula Tropicali e le Pinguicula Temperate. Le Pinguicula tropicali formano rosette e fioriscono anche in inverno mentre le Pinguicula temperate hanno un periodo di dormienza invernale durante il quale le foglie carnivore avvizziscono e si formano delle gemme, dette “hibernacula”, che hanno il compito di proteggere la pianta dal freddo.

In Italia le Pinguicula che troviamo più comunemente in commercio sono ibridi tropicali, come la Pinguicula weser



la Pinguicula hans

la Pinguicula sethos

oppure le Pinguicula temperate Europee come la Pinguicula vulgaris


 e la Pinguicula alpina.

TEMPERATURA: per la coltivazione delle Pinguicola è bene tener conto della loro provenienza; quelle temperate vivono bene da -5° ai 25°, mentre quelle tropicali, non tollerando bene il freddo, devono vivere ad una temperatura non inferiore agli 8/10° ma comunque che non superi mai, nemmeno d’estate, i 30°.
TERRENO: il terreno migliore per la coltivazione delle Pinguicola temperate è formato da torba, ghiaino calcareo, perlite, sabbia calcarea e vermiculite in parti uguali; per la coltivazione delle pinguicule tropicali, invece, il terreno dovrebbe essere composto per metà da torba e per metà da materiale siliceo; molti le coltivano direttamente sul calcare poroso o su rocce di tufo.
NOVITA’: In anteprima nazionale una novità che renderà sicuramente felici tutti gli appassionati di piante carnivore.   presso i garden center più forniti è possibile trovare terriccio specifico per piante carnivore (è una miscela sapientemente dosata delle migliori torbe baltiche e aggiunta di perlite nelle giuste miscelazioni). soddisfa pienamente le loro esigenze nutritive e fisiologiche  favorendone la crescita e lo sviluppo.
ESPOSIZIONE: per la sua cura di questa pianta, sia quella temperata che quella tropicale, è necessario sistemarle in un luogo sempre molto ben illuminato ma fresco, e mai direttamente sotto i raggi del sole.
ANNAFFIATURA: le annaffiature devono essere abbastanza frequenti, lasciando un po’ d’acqua nel sottovaso in primavera/estate, facendo asciugare tra una innaffiatura e l’altra. In inverno è sufficiente mantenere il terreno umido. Per la sua cura è necessario usare solo acqua demineralizzata o piovana, sebbene alcune specie tollerino l’acqua calcarea.
CONCIMAZIONE: per coltivazione della Pinguicula non bisogna usare alcun tipo di concime; come la maggior parte delle altre piante carnivore, trae i nutrimenti di cui ha bisogno dalla digestione degli insetti.
LE TRAPPOLE
Le foglie della Pinguicula sono ricoperte di peli e di ghiandole, dette peduncolari, che producono una secrezione appiccicosa dall’aspetto trasparente che fa apparire la foglia ricoperta da piccolissime goccioline d’acqua. Gli insetti vi si posano sopra in cerca di acqua e ne restano intrappolati; a questo punto altre ghiandole, chiamate sessili, iniziano a secernere l’enzima digestivo che ucciderà la preda. I nutrienti saranno assorbiti dalla pianta attraverso dei buchi cuticolari presenti sulle foglie. 
PROPAGAZIONE
La propagazione della Pinguicula può avvenire in diversi modi.
Il metodo maggiormente usato per la coltivazione è la semina, che può essere fatta in qualunque periodo dell’anno; l’unico accorgimento è che i semi siano molto freschi perché la loro vitalità con il tempo diminuisce velocemente.
I semi, oltre che nel substrato normalmente usato per le piante adulte, possono anche essere posti su roccia calcarea pura se questa è abbastanza porosa da riuscire a trattenerli.
La Pinguicula si può riprodurre per talea; è sufficiente separare una foglia dalla pianta madre nel periodo primaverile e posizionarla nello sfagno vivo, oppure nella vermiculite se è una specie che non vive su terreno acido.
CURIOSITA’:
Gli ibridi tropicali di Pinguicula vengono spesso usati nei vivai di orchidee per uccidere in modo naturale gli insetti che infestano questi fiori.
Il nome “Pinguicula” deriva dal termine latino pinguis che significa grasso.
La Pinguicula è diffusa in tutto il mondo; l’unico continente dove è impossibile trovarla è l’Oceania.




lunedì 25 gennaio 2016

KOKEDAMA

A metà tra una pianta e un oggetto di design, direttamente dal Giappone ecco l’ultima moda in fatto di giardinaggio: si chiama KOKEDAMA ed è una pianta coltivata all’interno di una palla di terriccio. Niente di meglio che elementi floreali per abbellire i propri spazi outdoor.
I kokedama sono noti come mini bonsai o bonsai volant. Con il termine kokedama si intende un metodo di coltivazione nato in Giappone nel 1600. La differenza principale tra kokedama e bonsai riguarda l'assenza del vaso. I bonsai infatti vengono coltivati in vasi mentre nei kokedama il vaso è assente. Possiamo parlare dei kokedama come di mini bonsai volanti dove al posto del vaso troviamo una palla di fango rivestita di muschio. Kokedama in giapponese significa proprio "palla di muschio" o "perla di muschio". I kokedama si realizzano in modo simile ai bonsai ma al posto di inserire le loro radici nel terriccio e in un vaso ecco la soluzione di utilizzare fango e muschio per formare una pallina. Il fango utilizzato per i kokedama è di colore scuro. Si chiama ketotsuchi (chiamato semplicemente keto) e rappresenta un terriccio acido e fangoso, dall'aspetto paludoso. Questo terriccio acido e "fangoso" viene amalgamato con un latro componente, argilloso e dalle proprietà drenanti, che porta il nome di akadama. Con questi due componenti si forma un unico composto che andrà a sostituire il tipico vaso dei bonsai con il suo terriccio. In seguito viene realizzato un rivestimento in muschio che ha tra l'altro la funzione di decorare i bonsai volanti. Una volta pronto, il kokedama si appoggia in un vassoio
oppure viene legato con un filo di nylon e appeso in modo da creare un giardino di mini bonsai volanti davvero insolito.
La palla di muschio del kokedama all'interno può contenere piante piuttosto piccole che possono essere acquistate nei negozi specializzati in bonsai ma anche in altri vivai.
COME REALIZZARE I KOKEDAMA
In proporzione su 5 parti di keto mettiamo 1 parte di akadama. impastiamo il tutto con dell’acqua fino ad ottenere una pallina delle proporzioni più o meno di un’arancia. Schiacciamo la pallina di keto su un foglio di carta  e rifacciamo la pallina chiudendo la keto attorno alle radici della pianta, con le mani ci aiutiamo e rifacciamo la forma iniziale della palla, l’unica differenza è che adesso contiene la piantina. Facciamo aderire la pallina di keto al muschio ( il keto è una terra molto appiccicosa in grado di mantenere una buona umidità e di permettere al muschio di aderire bene alla pallina). Con un filo di cotone avvolgiamo con cura tutta la pallina e per bloccare il tutto facciamo un nodo. Immergere la pianta coltivata all’interno di questa palla di terriccio per mezz’ora prima di metterla in mostra.

ASPLENIUM NIDUS


CARATTERISTICHE GENERALI: questa felce, appartenente alla famiglia delle aspleniacee,  è facilmente riconoscibile per le sue ampie fronde ( le foglie) di colore verde chiaro brillante, dal bordo leggermente ondulato, e dalla sua nervatura centrale marrone. Le foglie, che nei soggetti più grandi possono superare anche un metro di lunghezza, formano una rosetta molto elegante. Le foglie più giovani, molto fragili, si sviluppano dal centro della rosetta a partire da un cuore marrone scuro fibroso.

AMBIENTE : la temperatura ambientale ideale non deve essere inferiore ( in inverno) a 12-15 °C; se la temperatura è calda e il clima molto asciutto, fate frequenti vaporizzazioni di acqua dolce e a temperatura ambiente sull’intero fogliame. Non sopporta le correnti d’aria quindi deve essere posizionata in un luogo riparato. 

LUCE: esposizione a mezz’ombra o in un luogo luminoso ma non esposto direttamente ai raggi solari (in pieno sole le fronde scoloriscono). 

ACQUA E CONCIME: durante il periodo della crescita mantenere il terreno leggermente umido (evitando i ristagni d’acqua che provocano marciumi) ed ogni due o tre settimane aggiungere anche del fertilizzante liquido (seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista). In inverno, quando la temperatura è bassa, riducete le annaffiature. 

RINVASO: rinvasare quando le radici escono dal vaso (preferibilmente in primavera) utilizzando un terreno universale o per piante verdi. 

ACCORTEZZE: se la pianta viene colpita da cocciniglia utilizzare prodotti specifici seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista. 

venerdì 22 gennaio 2016

INSALATA IN CASA –COLTIVAZIONE DI ORTAGGI NEGLI SPAZI URBANI – L’ORTO SUL BALCONE





Possiamo coltivare cicoria, indivia, lattuga e tante altre varietà di insalata... anche in casa o sul balcone, utilizzando i comuni vasi da fiore e una bustina di semi. Il modo più semplice per seminare è utilizzare le confezioni di semi disposti su feltri. I semi sono già distanziati e basta appoggiare il feltrino, tagliato nella misura desiderata sul terreno

bagnare e coprire di terra. Queste confezioni sono molto pratiche… dal mese di aprile, passato il freddo, potremo trasportare il nostro piccolo orto sul balcone e continuare per tutta la bella stagione, tagliando di volta in volta quello che ci serve. Troviamo una posizione luminosa e ricordiamoci di annaffiare con regolarità per mantenere il terreno leggermente umido, evitando i ristagni idrici che provocano marciumi. Forniamo un po’ di concime granulare a lenta cessione o mescoliamo all’acqua un concime per ortaggi (senza esagerare e seguendo attentamente le istruzioni).se la nostra insalata diventa preda di qualche parassita, evitiamo di usare insetticidi di qualsiasi tipo. 

LA SEMINA PASSO PER  PASSO 


quando inizia a germogliare togliere la pellicola protettiva...