martedì 12 gennaio 2016

TERRARIUM



Il terrarium detto anche bottle-garden è un contenitore di vetro trasparente in cui si possono coltivare delle piante; ci sono due tipologie di terrarium:

- quelli aperti (privi di coperchio) ideali per accogliere piante grasse e cactus, perché in essi si crea un ambiente asciutto. 




-quelli chiusi, ottimi per felci e piante tropicali abituate all’umidità dei luoghi d’origine. L’acqua presente nel substrato di terriccio e sfagno condensa per evaporazione sulla superficie interna del tappo o coperchio per poi ricadere sotto forma di goccioline sulle piante( questo contribuisce a creare un ambiente umido).



 In entrambi i casi all’interno dei vasi si crea un microclima diverso rispetto a quello della casa che favorisce la crescita delle piante, la forma chiusa o quasi dei contenitori, infatti, consente di avere la giusta umidità, e quantità di luce, che arriva alle piante attraverso il vetro, rigorosamente trasparente per permettere la sintesi clorofilliana. Insomma si ricreano le stesse condizioni delle serre ma in scala ridotta. 

In commercio è possibile trovare contenitori di vetro adatti per realizzare un terrarium di ogni forma e dimensione; rettangolari,rotondi…







vanno bene anche bottiglie o grossi vasi di vetro, bocce tipo quelle per i pesci, acquari dismessi , vecchi vasi di marmellata, campane e lanterne di vetro… non è necessario che il contenitore sia nuovo ma è d’obbligo che sia pulito. Se è già stato usato, occorre lavarlo con acqua e sapone neutro e risciacquarlo bene per rimuovere eventuali residui. Una volta in uso il vetro va pulito con un prodotto neutro senza risciacquo; se desideriamo realizzare un terrarium chiuso, meglio quelli con la guarnizione e il gancio di chiusura in metallo facilmente reperibili…



 
TERRICCIO: scegliere un substrato leggero e drenante, meglio se addizionato con sfagno. Potete anche comprare il normale terriccio per piante e poi aggiungervi almeno una manciata di sfagno. Per verificare se il terreno è sufficientemente drenante basta bagnarlo leggermente e tenerlo in mano. Se si rapprende, vuol dire che è pesante mentre se è ben separato, è leggero e quindi adatto al nostro terrarium.

PIANTE: si devono preferire piante che si sviluppano poco in altezza ed hanno una crescita limitata, hanno apparati radicali ridotti, richiedono poca manutenzione e principalmente hanno le stesse esigenze colturali.

COME REALIZZARE UN TERRARIUM

OCCORRENTE: un contenitore di vetro – terriccio leggero e drenante – carbone attivo – sassi o argilla espansa – muschio – piantine di diversa altezza (per creare movimento nella composizione) – paletta –forbici – guanti – cucchiaio o cucchiaino.
COME SI REALIZZA:
1-si inizia a inserire uno strato di 2 cm di piccoli sassi o argilla espansa che permettono il drenaggio. Sopra si adagia il carbone che servirà a mantenere stabile l’umidità all’interno. Poi è la volta del muschio, che impedisce al terriccio di filtrare attraverso la ghiaia e assorbe l’acqua in eccesso. Quindo si insaerisce il terriccio, a seconda delle dimensioni del vaso e della lunghezza delle radici delle piantine scelte, si aggiunge uno strato di terriccio dai 5 ai 8 cm.
2-una volta inseriti tutti gli strati si deve arrivare ad occupare circa ¼ di altezza del vaso. Si preme leggermente per eliminare bolle d’aria e appiattire la superficie.
3-con l’aiuto del cucchiaio si scavano piccole buche nel substrato e si dispongono le piantine, stando ben attenti a coprire bene le radici pressando la terra intorno ad esse. La posizione delle piante nella composizione da inserire nel vaso è da decidere sempre prima di iniziare le operazioni d’impianto.
4-per ultimo s’innaffia con acqua, meglio se demineralizzata, usando una siringa, erogando circa 50-60 ml di acqua, per un terrarium di 15 cm di diametro e asciugando le pareti del vetro che si sono bagnate, altrimenti resta macchiato ed è decisamente antiestetico. 

MANUTENZIONE

AERAZIONE: è una delle più importanti operazioni di manutenzione per quanto riguarda i terrarium chiusi, almeno una volta la settimana lasciare il coperchio del terrarium aperto per un’ora. Questo evita la formazione di muffa.  

ACQUA: per capire quanto bagnare osservare il substrato; se tende al color miele, l’acqua è sicuramente presente nel substrato, mentre se tende al color sabbia, è quasi secco. Per annaffiare si può usare anche l’acqua del rubinetto, ma è meglio lasciarla riposare per qualche giorno in un contenitore e di utilizzare quella più in superficie, in modo da evitare i residui dannosi depositati sul fondo per gravità. Per bagnare si usa una siringa da 20 ml, da indirizzare nel substrato e non sulle foglie, massimo due dosi per un contenitore di 20-30 cm. 

ACCORTEZZE: se notate erbacce, muffe o malattie, rimuovere subito le parti interessate – se le pareti di vetro si appannano  eccessivamente, è il caso di togliere il coperchio per far asciugare tutto, vaso e piante, questo fenomeno è la conseguenza di una bagnatura eccessiva – il terrarium con le piante va posto in casa in un luogo luminoso ma non va esposto ai raggi diretti del sole o nelle vicinanze di fonti di calore (termosifoni stufe…) e di raffrescamento ( condizionatore). Il buon senso consiglia di evitare di metterli su mobili raffinati, decorati o fragili, tenendoli sempre lontani dalla portata dei bambini e degli animali. Il vetro deve essere sempre pulito usando solo prodotti naturali per smacchiarlo come ad esempio acqua e aceto. 

CURIOSITA’: i primi terrarium hanno origine nel  IXX secolo, quando ci si accorse di come piccole felci crescevano e si propagavano in una bottiglia di vetro chiusa. La scoperta ha consentito di spostare delle piante dalle colonie sparse nei vari continenti fino all’Europa senza tanti problemi. Con il passare del tempo il vaso con dentro le piante ha perso il suo interesse scientifico è diventato un modo per dare origine a giardini in miniatura.

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