Il Melograno “Punica granatum” è
una varietà di taglia ridotta utilizzata come pianta ornamentale (difficilmente
supera il metro di altezza), si adatta alla coltivazione all’esterno in tutte
le zone a clima mite (la pianta adulta resiste anche a sporadiche gelate)
producendo piccoli fiori, generalmente rossi e piccoli frutti sempre rossastri.
COLTIVAZIONE MELOGRANO “PUNICA
GRANATUM”
Luce: in pieno sole ( tranne
nelle ore più calde) o comunque in un ambiente molto luminoso ( è una pianta
che necessita di almeno alcune ore al giorno di irradiamento solare).
Acqua: tra un’annaffiatura e
l’altra lasciare asciugare il terreno ed evitare i ristagni idrici che
provocano marciumi.
Concimazione: Si consiglia di
concimare la pianta con un concime a lenta cessione; quindi interveniamo ogni
3-4 mesi. Possiamo utilizzare un concime universale, ma è consigliabile cercare
un concime specifico per piante da frutto seguendo attentamente le istruzioni e
i consigli di un buon vivaista.
Moltiplicazione: si riproduce, in
primavera, mettendo a germinare semi preventivamente lasciati in acqua calda
per 48 ore. Le nuove piantine dovranno essere protette dal freddo per i primi
due anni. Nuovi esemplari si possono ottenere anche per talea in
primavera-estate, utilizzando porzioni lunghe 20-25 cm., da mettere a radicare
in un miscuglio di torba e sabbia.
Potatura: visto che fiori e
frutti si formano all’estremità dei rami di un anno, con le eventuali potature
di mantenimento si dovranno asportare i rami che hanno fruttificato nell’annata
precedente, i rami secchi e danneggiati e gli eventuali polloni basali.
Parassiti e malattie: se colpita da afidi o malattie fungine, quali l'iodio, la ticchiolatura o la ruggine, dovute ad una scarsa
ventilazione ed un’eccessiva umidità, in questi casi utilizzare
prodotti specifici (seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon
vivaista).
Curiosità: dal latino “punicus”,
di Cartagine, visto che i romani conobbero il melograno dai Cartaginesi. Plinio
lo chiamava addirittura “malum punicum”, ovvero mela cartaginese.
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