Esposizione: piena luce e sole diretto. Una volta trovata
l’esposizione adatta , la pianta va spostata il meno possibile. Le sarracenie, provenienti da latitudini simili alle nostre
si adattano anche ai nostri microclimi (le possiamo tenere in terrazzo… meglio
evitare esposizioni ad inverni rigidi … la temperatura ideale d’inverno è di
qualche grado superiore allo zero ( tipica del loro habitat originario).
Resistono anche al caldo, ma al di sopra dei 38 °C , nelle zone con estati
molto calde è meglio predisporre una
leggera semi ombreggiatura nelle ore centrali della giornata.
Rinvaso: il rinvaso si effettua alla fine del periodo di
riposo ( in febbraio) facendo attenzione a non rovinare le radici che sono
delicate ed utilizzando un terreno composto da 2/3 di torba acida non
fertilizzata ( torba di sfagno)
mescolata ad un terzo di sabbia silicea ( non calcarea). Non usare mai i
comuni terricci per piante verdi o fiorite.
Acqua: le annaffiature devono essere abbondanti nel periodo
vegetativo - in estate occorre mantenere
in permanenza almeno 2-3 cm di acqua nel sottovaso; in inverno, la pianta va
bagnata quanto basta per mantenere il terreno umido. L’acqua del rubinetto è
troppo calcarea…utilizzare acqua distillata o demineralizzata ( quella per i
ferri da stiro va bene).
Accortezze: durante l’inverno si seccano tutti gli ascidi (
foglie ad imbuto nelle quali gli insetti vengono intrappolati …) , per mantenere
la pianta in buono stato e sana è preferibile tagliare la parte di ascidio che
si è seccata , usando cesoie pulite e disinfettate, la parte verde degli ascidi
non deve essere toccata… per tagliarla
occorre aspettare che si secchi anch’essa. In primavera la pianta si svilupperà
sana e rigogliosa…
Epoca di fioritura: primavera, prima che si sviluppino i
nuovi ascidi.
Belle ed intelligenti: in natura le sarracenie crescono
negli Stati Uniti ed in Canada, in zone paludose e su terreni acidi e poveri di
nutrimento … per garantirsi il nutrimento necessario per sopravvivere si sono
trasformate in piante carnivore ( mangiano insetti…) prima, la pianta fiorisce
e sfrutta gli insetti impollinatori per riprodursi, attirandoli emanando un profumo invitante ,
poi offrono a loro del nettare irresistibile che è disposto attorno
all’apertura della “trappola” ;
nell’illusione di trovarne dell’altro scivolano nell’ascidio a cono (
una foglia modificata chiusa ad imbuto, di forma e altezza e con venature
diverse a seconda la varietà… con pareti lisce come il vetro e senza appigli
sui quali gli insetti potrebbero aggrapparsi per scappare… la sua struttura
inoltre impedisce all’insetto la possibilità di volare via…). Gli insetti si
ammassano sul fondo dell’ascidio dove muoiono, mentre le pareti della foglia e
i succhi gastrici li consumano a poco a poco…
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