si tratta di un arbusto
sempreverde di piccole dimensioni, ricadente o eretto, originario dell’America
meridionale, appartenente alla famiglia delle leguminose, a differenza della
classica mimosa a fiore giallo, che invece appartiene al genere delle acacie. È
diffusa in molte zone del mondo, ma si trovano maggiormente a suo agio nelle
aree con clima tropicale, dove possono diventare piante infestanti. Ha sottili
fusti di colore marrone rossastro, scarsamente ramificati, che portano lunghe
foglie costituite da piccole foglioline ovali
che ricordano quelle delle felci. Sui fusti sono presenti alcune spine e
piccoli peli sottili.
In primavera inoltrata produce
piccoli fiori a pompon, di colore rosa lilla, molto profumati. Ai fiori seguono
piccoli baccelli tondeggianti, riuniti in grappoli, di colore marrone chiaro.
Subito dopo la fioritura sviluppa
dei baccelli che contengono i semi. Tutte le parti della pianta sono tossiche
se ingerite.
la particolarità della mimosa
pudica è che durante le ore notturne, o in caso di contatto, il fogliame si
ripiega su se stesso.
Ambiente ed esposizione: Predilige
un'esposizione semi-ombreggiata, con luce diretta solo nelle ore meno calde
della giornata. Teme il freddo e il vento, se coltivata in giardino è
consigliato ripararla in inverno con tessuto non tessuto inoltre nelle zone con inverni molto rigidi è consigliabile
proteggere i piedi delle piante fino alla primavera successiva con una leggera
pacciamatura di foglie secche o paglia.
Ha una crescita
veloce e riesce a fiorire già nel primo anno di vita, ma difficilmente supera i
150 cm d'altezza . coltivata in vaso da ottobre ad aprile è bene tenerla
all’interno con temperature che non scendano mai sotto i 15° gradi. Al di sotto
di questo limite, infatti, la pianta potrebbe essere fortemente danneggiata. Il
primo segno di sofferenza si evidenzia nelle foglie che tendono a diventare
gialle. A partire dal mese di maggio, invece, possiamo cominciare a tenerla
all’esterno, ad ogni modo può anche venire tranquillamente considerata una
pianta annuale, lasciandola morire in autunno e poi riseminandola con l’arrivo
della bella stagione.
Acqua: Le annaffiature devono
essere regolari da marzo a ottobre, ma senza eccedere, per evitare ristagni
idrici dannosi per la pianta, soprattutto se coltivata in vaso.
Concimazione: Durante il periodo
vegetativo è consigliabile fornire del concime liquido per piante fiorite, ogni
15-20 giorni, miscelato all’acqua delle annaffiature.
La moltiplicazione può avvenire
tramite talea o tramite seme:
-
La prima si effettua alla fine dell’estate o
all’inizio dell’autunno. Si prelevano dei segmenti di fusto lunghi circa 10 cm.
Bisogna eliminare le foglie alla base e immergere il taglio in un prodotto
radicante in polvere o liquido. Si inseriscono in un misto di sabbia e torba umidificate.
Il contenitore ideale ha un diametro di circa 8 cm coperto con della plastica
trasparente bucherellata. Si deve mantenere il tutto a circa 21°C e a
mezz’ombra. La radicazione avviene in circa 4 settimane. In quel momento si
potrà eliminare il sacchetto ed esporre la pianta ad una luce più forte. In
primavera si potrà procedere con il rinvaso.
- La semina è ugualmente molto facile. Si procede
con l’inizio della bella stagione. Si mettono due o tre semi, precedentemente
scarificati, in uno stesso vasetto da 8 cm con un composto per semine. Si
espongono i contenitori ad una luce intensa e si annaffia leggermente. La
germinazione avviene in circa 2 o 3 settimane. Si elimineranno le piante troppo
deboli e quando le altre avranno raggiunto 4 cm di altezza potranno essere
spostate in un vaso più grande con normale substrato da coltura. Procedere con
qualche cimatura.
Potatura: La mimosa pudica non è
una pianta che necessita di potatura. In genere si procede a rimuovere le parti
secche o danneggiate. Gli interventi vanno effettuati dopo la fioritura, In
questo periodo si possono cimare anche i germogli apicali per favorire
l’emissione di rametti laterali e basali.
Tipo di terreno : è una pianta
che si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche quello comune da giardino ma si
sviluppa forte e rigogliosa in quello soffice, sciolto, umido e ben drenato. Le
piante di mimosa pudica allevate in vaso necessitano di terriccio
universale mescolato con la stessa
quantità di torba e una parte di sabbia.
Rinvaso: Non esiste un’epoca
specifica per rinvasare la mimosa pudica. In genere si procede quando le radici
non riescono più a stare nel contenitore. Negli esemplari che crescono
velocemente il rinvaso si può effettuare anche immediatamente dopo l’acquisto
della pianta. Tutti i rinvasi successivi devono sempre tenere conto della
crescita delle radici. Il nuovo contenitore deve essere solo lievemente più
grande del precedente.
Curiosità: Questa pianta è
coltivata per la sua bellezza e per la curiosità che suscita in chi la osserva.
Si comporta come una persona timida e paurosa. Se la si tocca, o anche solo ci
si avvicina, le foglie si accartocciano e si lasciano andare pendendo come
fossero morte. La pianta quindi assume l’aspetto di un ramo rinsecchito per poi
riprendersi e tornare al normale. Si è tuttavia osservato che questo movimento
avviene in maniera più veloce quando la temperatura si aggira intorno ai 25°C
durante il giorno. Questo fa ipotizzare che si tratti di un meccanismo di
difesa nei confronti degli animali erbivori che, di solito, si aggirano in
cerca di cibo durante il pomeriggio. Un’altra ipotesi però lega il movimento
alla volontà di far cadere insetti fitofagi non dotati di ali. Approfondiamo
però questo movimento dal punto di vista scientifico. Come un certo numero di
altre piante (alcune oxalis o il desmodium gyrans) in svariate circostanze si
verifica un movimento detto “tigmonastia” Le foglioline hanno la particolarità
di ripiegarsi su se stesse al minimo choc subito (vento, pioggia, tocco). È
dovuto a dei piccoli rigonfiamenti alla loro base. Sono composti da cellule
motrici specializzate e sono pieni di acqua. Al minimo sfioramento questa acqua
si sposta nei tessuti vicini. La reazione nelle foglioline comincia entro un
secondo dopo il contatto e si svolge in due tempi a seconda dell’intensità del
contatto. All’inizio le foglioline toccate si piegano e spariscono alla vista,
in tutto in circa 3-4 secondi. Un tocco più forte induce il ripiegamento anche
nelle foglie vicine. Se il tocco è fortissimo l’evento viene trasmesso a tutte
le foglie di quel lato della pianta. In seguito si piegano poi anche quelle
dell’altro lato. La linea di trasmissione passa nell’ordine
per le fogliole, le foglie e poi tutta la pianta. Questo movimento non si
realizza però solo come conseguenza di un movimento, ma anche per esempio in
periodi di lunga aridità o per il buio.
Linguaggio dei fiori: la mimosa
pudica, come dice il nome stesso, indica
proprio la pudicizia e la timidezza. Questo significato dipende dal particolare
comportamento della pianta. Come già detto, le foglie, se toccate, si
restringono e si piegano l’una sull’altra, il picciolo si abbassa e il
movimento si trasferisce velocemente su tutte le foglie dello stesso ramo. la
mimosa pudica inoltre racchiude in sé tutti i significati delle altre varietà di
mimosa… è un bel fiore che esprime forza e bellezza…
Mimosa pudica nella tradizione
orientale: in oriente la mimosa pudica viene chiamata Lajia. La pianta viene
apprezzata per la sua sensibilità e per la bellezza dei fiori. Secondo la
tradizione ayurvedica, la sensibilità della pianta può trasferirsi all’essere
umano rendendolo più saggio e più calmo. Secondo questa “scienza”, chi tocca la
pianta può sviluppare una maggiore sensibilità tattile e affinare le sue
percezioni al semplice tocco delle cose. Per le sue caratteristiche, la mimosa
pudica viene anche annoverata tra le piante che conducono alla felicità.
Malattie e parassiti della
mimosa: La Mimosa pudica teme il
marciume radicale causato dai ristagni idrici, alcune malattie fungine quando
il clima è particolarmente umido. Tra i parassiti animali teme l’attacco da parte degli afidi e delle
cocciniglie( per risolvere il problema utilizzare prodotti specifici seguendo
attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista).
Varietà: In natura esistono diverse varietà di mimose.
Queste appartengono al genere Acacia e sono prevalentemente originarie della
Tasmania. Tra le più note ricordiamo acacia baileyana, acacia dealbata, acacia
retinoides, acacia cultriformis e acacia howittii Clair de lune.
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