giovedì 10 settembre 2015

MIMOSA PUDICA



 

si tratta di un arbusto sempreverde di piccole dimensioni, ricadente o eretto, originario dell’America meridionale, appartenente alla famiglia delle leguminose, a differenza della classica mimosa a fiore giallo, che invece appartiene al genere delle acacie. È diffusa in molte zone del mondo, ma si trovano maggiormente a suo agio nelle aree con clima tropicale, dove possono diventare piante infestanti. Ha sottili fusti di colore marrone rossastro, scarsamente ramificati, che portano lunghe foglie costituite da piccole foglioline ovali  che ricordano quelle delle felci. Sui fusti sono presenti alcune spine e piccoli peli sottili.


In primavera inoltrata produce piccoli fiori a pompon, di colore rosa lilla, molto profumati. Ai fiori seguono piccoli baccelli tondeggianti, riuniti in grappoli, di colore marrone chiaro.


Subito dopo la fioritura sviluppa dei baccelli che contengono i semi. Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite.
la particolarità della mimosa pudica è che durante le ore notturne, o in caso di contatto, il fogliame si ripiega su se stesso.
  
Ambiente ed esposizione: Predilige un'esposizione semi-ombreggiata, con luce diretta solo nelle ore meno calde della giornata. Teme il freddo e il vento, se coltivata in giardino è consigliato ripararla in inverno con tessuto non tessuto inoltre nelle zone con inverni molto rigidi è consigliabile proteggere i piedi delle piante fino alla primavera successiva con una leggera pacciamatura di foglie secche o paglia. Ha una crescita veloce e riesce a fiorire già nel primo anno di vita, ma difficilmente supera i 150 cm d'altezza . coltivata in vaso da ottobre ad aprile è bene tenerla all’interno con temperature che non scendano mai sotto i 15° gradi. Al di sotto di questo limite, infatti, la pianta potrebbe essere fortemente danneggiata. Il primo segno di sofferenza si evidenzia nelle foglie che tendono a diventare gialle. A partire dal mese di maggio, invece, possiamo cominciare a tenerla all’esterno, ad ogni modo può anche venire tranquillamente considerata una pianta annuale, lasciandola morire in autunno e poi riseminandola con l’arrivo della bella stagione.

Acqua: Le annaffiature devono essere regolari da marzo a ottobre, ma senza eccedere, per evitare ristagni idrici dannosi per la pianta, soprattutto se coltivata in vaso.

Concimazione: Durante il periodo vegetativo è consigliabile fornire del concime liquido per piante fiorite, ogni 15-20 giorni, miscelato all’acqua delle annaffiature.

La moltiplicazione può avvenire tramite talea o tramite seme:
-      La prima si effettua alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Si prelevano dei segmenti di fusto lunghi circa 10 cm. Bisogna eliminare le foglie alla base e immergere il taglio in un prodotto radicante in polvere o liquido. Si inseriscono in un misto di sabbia e torba umidificate. Il contenitore ideale ha un diametro di circa 8 cm coperto con della plastica trasparente bucherellata. Si deve mantenere il tutto a circa 21°C e a mezz’ombra. La radicazione avviene in circa 4 settimane. In quel momento si potrà eliminare il sacchetto ed esporre la pianta ad una luce più forte. In primavera si potrà procedere con il rinvaso.
-       La semina è ugualmente molto facile. Si procede con l’inizio della bella stagione. Si mettono due o tre semi, precedentemente scarificati, in uno stesso vasetto da 8 cm con un composto per semine. Si espongono i contenitori ad una luce intensa e si annaffia leggermente. La germinazione avviene in circa 2 o 3 settimane. Si elimineranno le piante troppo deboli e quando le altre avranno raggiunto 4 cm di altezza potranno essere spostate in un vaso più grande con normale substrato da coltura. Procedere con qualche cimatura.

Potatura: La mimosa pudica non è una pianta che necessita di potatura. In genere si procede a rimuovere le parti secche o danneggiate. Gli interventi vanno effettuati dopo la fioritura, In questo periodo si possono cimare anche i germogli apicali per favorire l’emissione di rametti laterali e basali.

Tipo di terreno : è una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche quello comune da giardino ma si sviluppa forte e rigogliosa in quello soffice, sciolto, umido e ben drenato. Le piante di mimosa pudica allevate in vaso necessitano di terriccio universale  mescolato con la stessa quantità di torba e una parte di sabbia.

Rinvaso: Non esiste un’epoca specifica per rinvasare la mimosa pudica. In genere si procede quando le radici non riescono più a stare nel contenitore. Negli esemplari che crescono velocemente il rinvaso si può effettuare anche immediatamente dopo l’acquisto della pianta. Tutti i rinvasi successivi devono sempre tenere conto della crescita delle radici. Il nuovo contenitore deve essere solo lievemente più grande del precedente.

Curiosità: Questa pianta è coltivata per la sua bellezza e per la curiosità che suscita in chi la osserva. Si comporta come una persona timida e paurosa. Se la si tocca, o anche solo ci si avvicina, le foglie si accartocciano e si lasciano andare pendendo come fossero morte. La pianta quindi assume l’aspetto di un ramo rinsecchito per poi riprendersi e tornare al normale. Si è tuttavia osservato che questo movimento avviene in maniera più veloce quando la temperatura si aggira intorno ai 25°C durante il giorno. Questo fa ipotizzare che si tratti di un meccanismo di difesa nei confronti degli animali erbivori che, di solito, si aggirano in cerca di cibo durante il pomeriggio. Un’altra ipotesi però lega il movimento alla volontà di far cadere insetti fitofagi non dotati di ali. Approfondiamo però questo movimento dal punto di vista scientifico. Come un certo numero di altre piante (alcune oxalis o il desmodium gyrans) in svariate circostanze si verifica un movimento detto “tigmonastia” Le foglioline hanno la particolarità di ripiegarsi su se stesse al minimo choc subito (vento, pioggia, tocco). È dovuto a dei piccoli rigonfiamenti alla loro base. Sono composti da cellule motrici specializzate e sono pieni di acqua. Al minimo sfioramento questa acqua si sposta nei tessuti vicini. La reazione nelle foglioline comincia entro un secondo dopo il contatto e si svolge in due tempi a seconda dell’intensità del contatto. All’inizio le foglioline toccate si piegano e spariscono alla vista, in tutto in circa 3-4 secondi. Un tocco più forte induce il ripiegamento anche nelle foglie vicine. Se il tocco è fortissimo l’evento viene trasmesso a tutte le foglie di quel lato della pianta. In seguito si piegano poi anche quelle dell’altro lato.  La linea di trasmissione passa nell’ordine per le fogliole, le foglie e poi tutta la pianta. Questo movimento non si realizza però solo come conseguenza di un movimento, ma anche per esempio in periodi di lunga aridità o per il buio.

Linguaggio dei fiori: la mimosa pudica, come dice il nome stesso,  indica proprio la pudicizia e la timidezza. Questo significato dipende dal particolare comportamento della pianta. Come già detto, le foglie, se toccate, si restringono e si piegano l’una sull’altra, il picciolo si abbassa e il movimento si trasferisce velocemente su tutte le foglie dello stesso ramo. la mimosa pudica inoltre racchiude in sé tutti i significati delle altre varietà di mimosa… è un bel fiore che esprime forza e bellezza…

Mimosa pudica nella tradizione orientale: in oriente la mimosa pudica viene chiamata Lajia. La pianta viene apprezzata per la sua sensibilità e per la bellezza dei fiori. Secondo la tradizione ayurvedica, la sensibilità della pianta può trasferirsi all’essere umano rendendolo più saggio e più calmo. Secondo questa “scienza”, chi tocca la pianta può sviluppare una maggiore sensibilità tattile e affinare le sue percezioni al semplice tocco delle cose. Per le sue caratteristiche, la mimosa pudica viene anche annoverata tra le piante che conducono alla felicità.

Malattie e parassiti della mimosa: La Mimosa pudica teme  il marciume radicale causato dai ristagni idrici, alcune malattie fungine quando il clima è particolarmente umido. Tra i parassiti animali teme  l’attacco da parte degli afidi e delle cocciniglie( per risolvere il problema utilizzare prodotti specifici seguendo attentamente le istruzioni e  i  consigli di un buon vivaista).

Varietà:  In natura esistono diverse varietà di mimose. Queste appartengono al genere Acacia e sono prevalentemente originarie della Tasmania. Tra le più note ricordiamo acacia baileyana, acacia dealbata, acacia retinoides, acacia cultriformis e acacia howittii Clair de lune.

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