venerdì 12 agosto 2016

ASTER - SETTEMBRINI


Pianta erbacea perenne. Il nome aster in greco significa “stella” per via della forma dei fiori.
FIORE: il fiore è simile a quello di una margherita, con “bottone” centrale circondato da petali colorati di larghezza di 2-3 cm.
COLORE FIORE: violetto, blu, bianco, lilla rosa.
PERIODO DI FIORITURA:  
aster alpinus in primavera

aster amellus tra luglio e settembre


aster domus da agosto a ottobre.

ALTEZZA: da 30 a 60 cm.
TERRENO: cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, è consigliato un terreno per piante da fiore.
TEMPERATURA: predilige il caldo e sopporta bene il freddo ( fino a -20°C).
ESPOSIZIONE: aree soleggiate.
ACQUA: tra un’annaffiatura e l’altra lasciare asciugare il terreno evitando i ristagni idrici che provocano marciumi ( per regolarsi con le annaffiature toccare il terreno e seguire l’andamento climatico).
POTATURA: per ottenere settembrini rigogliosi e una migliore fioritura, si consiglia di provvedere all’eliminazione di fiori secchi o danneggiati; dopo la fioritura si consiglia di tagliare a circa 15 cm di altezza dal terreno i rami, poiché in caso contrario la pianta tende a svilupparsi in altezza con le parti superiori dei rami spoglie.
CONCIMAZIONE: i settembrini non necessitano di molto concime, è sufficiente utilizzare un po’ di concime specifico per fiori mischiandolo all’acqua delle annaffiature ( durante la fioritura con cadenza mensile).
MOLTIPLICAZIONE: può avvenire per divisione dei cespi da effettuare dopo la fioritura tagliando sezioni dotate di radici e un solo getto vitale oppure per semina in  primavera.
COLTIVAZIONE IN VASO: utilizzare un vaso con diametro minimo di 30 cm (per una pianta di circa 60 cm) che ogni anno deve essere cambiato; in alternativa dividere la pianta in cespi più piccoli in più vasi.

giovedì 11 agosto 2016

FUCSIE - bellezze all'ombra






Trombettine delle fate, orecchini delle dame, campanelle del paradiso: questi sono i nomignoli che le fucsie si sono guadagnate grazie alla bellezza dei loro fiori cascanti, dagli intensi colori cremisi, rosso, rosa, bianco e viola; non si chiamano fucsia a causa del colore bensì il contrario, il nome le è stato attribuito alla fine del ‘700 in onore del medico bavarese Leonhart  Fuchs e il colore tipico del fiore, fra il rosa e il violetto, fu battezzato nell’ottocento fucsia.
TANTE VARIETA’, TANTI COLORI: la fucsia vanta di un numero incredibile di varietà e di ibridi che differiscono tra loro per il colore, le  dimensioni, il  portamento della pianta… i fiori possono essere semplici o doppi, più o meno grandi e dai più svariati colori… di facile coltivazione tutte sono per lo più amanti dell’ombra.
FIORITURA: la fioritura della fucsia si ha, nella maggior parte delle specie, nel periodo primaverile-estivo; i fiori si formano sui rami dell’anno.
ESPOSIZIONE: il sole diretto avvizzisce le foglie, la pianta ha bisogno di una posizione luminosa ma ombreggiata oppure a mezz’ombra;  un davanzale all’ombra è un luogo ideale dove mettere più vasi di queste piante. In una cassetta da 50 cm possiamo mettere non più di due piante; in poche settimane raddoppiano di volume e creano una massa di colore molto appariscente; possiamo anche metterle in uno o più panieri sospesi, lontano dai raggi diretti del sole.
ACQUA: annaffiamola con regolarità in modo che la terra non rimanga completamente asciutta, evitando i ristagni idrici che provocano marciumi.
CONCIMAZIONE: ogni 10 giorni concimiamo con fertilizzante per piante da fiore seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.
TIPO DI TERRENO: il terreno ideale in cui farla crescere è un mix in parti uguali di terriccio di piante da fiore e terriccio per piante acidofile.
RINVASATURA: quando le radici troppo fitte escono dal fondo del vaso rinvasiamola in un vaso appena più grande del precedente con terriccio nuovo (ma senza toccare il pane di terra). Le piante coltivate all’esterno, nei mesi invernali, vanno protette con del tessuto non tessuto o messe nella serretta.
POTATURA: La fucsia si pota alla fine dell’inverno accorciando i rami fino ad un terzo della loro lunghezza per darle una forma regolare in quanto tende a crescere disordinata. Devono essere frequenti le cimature degli apici vegetativi  per impedire che i fusti si allunghino eccessivamente e la pianta si spogli nella parte bassa.
COME SCEGLIERLA: al momento dell’acquisto osserviamo lo sviluppo della pianta, la crescita deve essere omogenea in tutte le direzioni. Controlliamo che non vi siano parassiti, in modo particolare il ragnetto rosso, molto temibile nei periodi caldi e asciutti. Ottimo criterio per scegliere una buona pianta è controllare il rapporto ottimale di “uno a uno” tra fiori aperti e boccioli. Saremo sicuri di avere una prolungata ed abbondante fioritura. 


lunedì 8 agosto 2016

DALIE




Le dalie sono piante perenni e tuberose che appartengono alla famiglia delle composite. Il loro fiore, che in botanica è considerato un’infiorescenza perché è formato da un insieme di fiori singoli, è ricco di tali e tante differenze da essere classificato e suddiviso principalmente da come si presentano i petali, ci sono dalie a fiore doppio oppure semidoppio...
dalie a fiore semplice

dalie “pompon"




dalie “cactus” 

dalie “peonia” con fiori simili a quelli di peonia...
esistono centinaia di varietà ottenute tramite ibridazione anche varietà mignon che non superano i 25-30 cm di altezza (varietà coltivabili facilmente in vaso)…
UTILIZZAZIONE: protagoniste dell’estate fino ai primi freddi, le dalie sono perfette per creare aiole di grande effetto cromatico, per bordure, per piccoli gruppi isolati e soprattutto per fiore reciso - per conservare la loro bellezza e mantenerle fresche ecco una piccola astuzia:
1-      Raccogliamole solo quando i fiori sono completamente sbocciati altrimenti stenteranno ad aprirsi o non si apriranno per niente. Tagliamo i rami al mattino presto con un coltello ben affilato.
2-      Eliminiamo le foglie che stanno più in basso lungo lo stelo ( queste in acqua marcirebbero).
3-      Scottiamo i gambi nel punto del taglio passandoli sulla fiamma del fornello per alcuni secondi facendo molta attenzione. In questo modo i fiori perderanno meno liquidi dal taglio e rimarranno freschi per alcuni giorni.
4-      Infine mettiamo i fiori in un vaso con acqua fresca, ricordiamoci di cambiare l’acqua tutti i giorni e di tenere il vaso in una stanza fresca almeno nelle ore più calde della giornata.
ACQUA: mantenere il terreno sempre  leggermente umido evitando i ristagni idrici che provocano marciumi ( per regolarsi al meglio con le annaffiature toccare il terreno e seguire l’andamento climatico).
AMBIENTE ED ESPOSIZIONE: in pieno sole o a mezz’ombra in luogo arieggiato e caldo.
COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA: i tuberi, cioè le radici carnose ricche di sostanze di riserva, vanno messi in piena terra a una profondità di 10-15 cm, da marzo a maggio, è sconsigliato anticipare per evitare il rischio di improvvise gelate – dopo averlo interrat, ricopriamolo interamente, salvo che non presenti già un germoglio – in questo caso “l’occhio” (così è chiamata la gemma) va lasciato affiorare dal terreno.
COLTIVAZIONE IN VASO: esistono tante varietà coltivabili in vaso – le più adatte sono le varietà mignon che non superano i 25-30 cm di altezza e che possiamo utilizzare con successo nelle cassette o nei vasi sul nostro terrazzo – purché l’esposizione sia in pieno sole e l’umidità del terriccio sia costante – mettiamo le piante a 30 cm di distanza una dall’altra.
CONCIMAZIONE: non concimate subito ma solo dopo un mese dalla messa a dimora usando un fertilizzante liquido per piante da fiore diluito nell’acqua delle annaffiature 1 volta ogni 3 settimane fino al termine dell’estate.
ACCORTEZZE (malattie e parassito): in buone condizioni di coltivazione (esposizione, irrigazione, concime) le dalie crescono sane e rigogliose – in situazione troppo asciutta possono essere attaccate dai pidocchi invece un eccesso di acqua e umidità provoca marciumi e possono essere colpite dal “mal bianco” ( oidio); in questi casi utilizzare prodotti specifici seguendo attentamente le istruzioni di un buon vivaista – se coltiviamo le dalie in regioni del nord, con inverni rigidi e temperature  molto basse dobbiamo togliere i tuberi a ottobre e conservarli fino a primavera in un luogo asciutto, buio fresco e ventilato.
CURIOSITA': nel linguaggio dei fiori la dalia simboleggia gratitudine.



venerdì 29 luglio 2016

ORCHIDEE


ACCORTEZZE:
-per mantenere in salute le nostre orchidee è importante dare a loro delle piccole attenzioni…mettiamole in un luogo luminoso ( non sole diretto) , lontano da correnti d’aria e dove comunque l’umidità sia elevata (eventualmente sistemiamole sopra un sottovaso pieno di argilla sempre bagnata).
 -Controlliamo quindi il vaso che potrebbe essere troppo piccolo. Ce ne accorgiamo perché le radici riempiono quasi tutto il contenitore ed è quindi importante fornire un vaso più grande. Il vaso specifico per orchidee è trasparente perché le radici che sono verdi svolgono in parte la funzione clorofilliana, come le foglie.
-se vogliamo rinvasarla scegliamo perciò un vaso per orchidee ( trasparente) appena più grande del precedente ed utilizziamo un terreno specifico per orchidee.
Togliamo la pianta dal suo contenitore afferrandola per il colletto con molta delicatezza.
Eliminiamo le radici vecchie e secche e teniamo quelle più vigorose utilizzando delle forbici disinfettate…
Mettiamo del terriccio sul fondo del vaso
Inseriamo nel vaso la pianta stando attenti a non rompere le radici
Riempiamo gli spazi vuoti con altro terriccio e assestiamolo battendo il vaso sul tavolo
 -Le orchidee tropicali coltivate ( che in natura crescono sui tronchi degli alberi) non si coltivano sul terreno ma su  un substrato che non è terra. Questo substrato deve mantenere l’umidità ed allo stesso tempo fare respirare le radici. Nei garden center si trovano dei substrati specifici per orchidee già pronti da utilizzare e che non richiedono grandi investimenti.
 -Con il risveglio vegetativo dobbiamo fornire alle nostre orchidee un fertilizzante specifico per orchidee  che offra tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno, questo va somministrato solo il giorno dopo un’abbondante annaffiatura e sempre diluito nell’acqua, seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.
 -Quando bagniamo la nostra orchidea facciamolo in modo da inumidire solo il terreno specifico per orchidee  evitando di bagnare le foglie… Una volta al mese immergiamo il vaso in un catino pieno d’acqua e lasciamola per mezz’ora in modo da inumidire bene il terreno. Lasciamo quindi sgocciolare bene prima di rimettere a posto la pianta ( evitare i ristagni idrici perché provocano marciumi).
- Quando la temperatura  dell’ambiente in cui si trova si abbassa di colpo alcuni boccioli non si aprono e si seccano in breve tempo. Eliminiamoli per mantenere bella la pianta.
-quando nasce  un nuovo stelo fiorifero dobbiamo sostenerlo utilizzando una bacchetta di legno da infiggere bene nelo substrato, stando attenti a non rovinare le radici e legando lo stelo con del filo plastificato…
-le orchidee possono essere attaccate dalla cocciniglia un parassita che si attacca sotto la foglia e ne succhia la linfa. Ce ne accorgiamo perché la foglia, nella parte superiore, presenta delle macchie gialle, mentre nella parte inferiore delle macchie bianche.


RINVASARE LE ORCHIDEE TROPPO CRESCIUTE
Se le radici escono dai fori di fondo del contenitore oppure si intravede della muffa occorre procedere immediatamente a sostituire il vaso e il terriccio.
COME BISOGNA PROCEDERE
TIPO DI TERRENO: utilizzare un terreno specifico per orchidee.
VASO: utilizzare vasi specifici per orchidee ( rigorosamente di plastica trasparente con un numero sufficiente di fori di drenaggio per consentire all’acqua di defluire senza il rischio di marciumi radicali… nulla vieta di porlo in seguito in un portavaso smaltato).
PREPARARSI IL GIORNO PRIMA: il rinvaso dovrà essere effettuato in una giornata fresca perché le orchidee tendono a disidratarsi velocemente quando il caldo è persistente – il giorno prima di estrarre la pianta dal vaso si consiglia di bagnarla (in questo modo l’apparato radicale sarà più morbido e l’estrazione dal vaso più facile) – sterilizzare con cura gli strumenti da utilizzare come le cesoie da giardino per eliminare le parti morte della pianta e pulire i vasi di recupero ( l’utilizzo di strumenti non disinfettati o vasi sporchi potrebbero compromettere la salute della pianta) .
COME SI FA:
 dopo aver estratto la pianta dal contenitore si puliscano con cura le radici dalle incrostazioni e dai residui di terriccio  - si usi un pennello morbido per non rischiare di essere troppo invasivi – si rimuovano anche le parti danneggiate o morte con cesoie da giardino.
S’immerga l’apparato radicale per qualche minuto in una soluzione a base di acqua e prodotto fungicida per evitare o debellare eventuali malattie fingine.
Si predisponga sul fondo del nuovo vaso uno strato drenante con pezzetti di coccio che consentano all’acqua di fuoriuscire agevolmente dai fori di drenaggio e non creare ristagno idrico.
Interrare l’orchidea con molta delicatezza.
Successivamente non bagnare l’apparato radicale per una settimana. Ci si limiti a nebulizzare acqua sull’apparato fogliare due volte al giorno mantenendo alto il grado di umidità  intorno alla pianta – si lasci il vaso in una posizione di penombra e non si eseguano concimazioni di alcun genere fino alla ripresa dell’attività radicale.
TIPO DI CONCIME: specifico per orchidee seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.