sabato 6 febbraio 2016

YUCCA ELEPHANTIPES - YUCCA


CARATTERISTICHE GENERALI: la si trova talvolta sotto forma di semplice rosetta dotata di radici, ma molto più spesso è costituita da un fusto legnoso ed eretto coronato da una o più rosette di foglie lanceolate di colore verde.

DIMENSIONI: nel suo habitat naturale, l'America centrale, questa pianta può raggiungere i 10 metri di altezza, ma in interno difficilmente supera 1,5 metri.

AMBIENTE ED ESPOSIZIONE:la posizione deve essere più luminosa possibile. sopporta bene gli ambienti caldi e secchi ma preferisce, quando è possibile, un pò di frescura in inverno ( 10-15 °C).

ACQUA: tra un'annaffiatura e l'altra lasciare asciugare il terreno ( per regolarsi al meglio con il numero delle annaffiature, toccare il terreno, seguire l'andamento climatico e soprattutto evitare i ristagni idrici che provocano marciumi).

CONCIMAZIONE: durante la crescita, ovvero in primavera e in estate, ogni 2 o 3 settimane aggiungere all'acqua del fertilizzante per piante verdi ( seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista).

RINVASO: quando le radici escono dal fondo del vaso, rinvasare utilizzando un terreno universale o per piante verdi.

ACCORTEZZE: evitare l'umidità stagnante a livello delle radici - in estate può essere messa all'esterno in una posizione soleggiata - con un clima caldo e secco la pianta può essere attaccata dal ragnetto rosso ( aumentate l'umidità relativa vaporizzando spesso le foglie con acqua e per risolvere il problema utilizzare prodotti specifici, seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista).

COMPOSIZIONI FLOREALI DI FIORI SECCHI

il modo migliore per essicare i fiori è quello di appenderli capovolti in un luogo arieggiato e caldo, non colpito dal sole. il locale sotto tetto, se ventilato, è di solito il migliore; può andare altrettanto bene il box oppure il capanno degli attrezzi in giardino, purchè asciutti. l'essicazione lenta (qualche settimana) solitamente dà i migliori risultati. un trucco per fissare il colore dei fiori, una volta secchi, è quello di spruzzarli con della lacca per capelli (dureranno di più).






venerdì 5 febbraio 2016

PIANTE ACIDOFILE

evitiamo sempre la terra calcarea perché riduce la disponibilità di Sali minerali, soprattutto di ferro, e la pianta deperisce velocemente, la crescita è stentata e le foglie ingialliscono;  Per lo stesso motivo è meglio evitare di bagnare la pianta con acqua calcarea. Possiamo usare quella del rubinetto solo se la lasciamo riposare per qualche ora, anche tutta la notte nell’annaffiatoio in modo che il calcare si depositi sul fondo. Il calcare contenuto nell’acqua abbassa l’acidità del terreno e lo trasforma lentamente in un terreno calcareo  provocando la clorosi che si manifesta con la decolorazione e l’ingiallimento delle foglie , questa  è la principale causa di morte di piante acidofile coltivate in vaso o in giardino…  
occorre seguire un regolare piano di concimazione che varia a seconda della specie di pianta acidofila coltivata ( azalea, ortensia, erica, camelia, rododendri …)   per mantenere il terreno acido utilizziamo sempre del fertilizzante per piante acidofile seguendo le istruzioni e i consigli di un buon vivaista ( sempre senza eccedere, troppo fertilizzante rovina le radici della pianta).
Possiamo aggiungere al piede delle piante un substrato di terreno per piante acidofile ( per mantenere il giusto PH del terreno), un altro consiglio è raccogliere l’acqua piovana priva di calcare…
Per proteggere le piante acidofile particolarmente delicate dal gelo dell’inverno il materiale più adatto per la pacciamatura sono la corteccia e gli aghi di pino perché acidificano il terreno …

per il rinvaso utilizzare terreno per piante acidofile...

alcuni esempi di piante acidofile:
-azalea


-ortensia

-erica

-camelia

-rododendri

HAWORTHIA FASCIATA

CARATTERISTICHE GENERALI: L'haworthia fasciata ha una larghezza e un'altezza che varia da 5 a 10 cm. forma una rosetta di foglie triangolari appuntite di colore verde scuro, disposte a raggiera.


LUCE: esposizione a mezz'ombra ma in estate non tollera il pieno sole.

AMBIENTE: la temperatura normale di una stanza riscaldata  appare ideale ( per quanto possibile preferisce godere di un periodo di riposo invernale ad una temperatura fresca di 8-15 °C).

ACQUA: tra un'annaffiatura e l'altra lasciare asciugare il terreno evitando i ristagni idrici che provocano marciumi ( toccare il terreno, seguire l'andamento climatico e come tutte le piante grasse le annaffiature devono essere parsimoniose).

CONCIMAZIONE: in primavera e in estate è utile fare degli apporti di fertilizzante per cactacee ogni 3 o 4 settimane ( seguire attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista).

RINVASATURA: quando le radici escono dal fondo del vaso, rinvasare utilizzando un terriccio per cactacee o un mix di terra ordinaria e sabbia.

MOLTIPLICAZIONE: in primavera è possibile staccare le piccole rosette di foglie che si formano alla base della pianta e rinvasarle separatamente.

mercoledì 3 febbraio 2016

PULIZIA DELLE CESOIE


per pulire le cesoie usiamo acqua e sapone di marsiglia – se ci sono eventuali tracce di ruggine possiamo utilizzare acqua e aceto per toglierla. Quando sono asciutte riponiamole in un luogo dove teniamo tutti gli attrezzi da giardino avvolte in un panno.

DORONICUM - DORONICO

dopo le margheritine ( bellis perennis) le prime a fiorire solo gli eleganti doronicum. il genere è composto da circa 30 specie cui devono essere aggiunte le varietà orticole oggi coltivate.


CARATTERISTICHE GENERALI: sono tutte piante erbacee, perenni, rustiche e rizomatose. le foglie, di color verde brillante, sono ovali o cuoriformi, dal margine ondulato; i fiori sono portati su fusti semplici e sottili, la cui altezza può variare dai 20 cm del D. cordatum (ideale per giardini rocciosi), ai 60 cm del D. plantaginaum ( il più conosciuto), fino al metro del D. pardalianches. il rizoma è di color bruno, spesso nodoso, strisciante e poco profondo; per difenderlo dal freddo pacciamare con generoso strato di terricciato di letame.

LUCE: esposizione a mezz'ombra. la pianta necessita di almeno alcune ore di sole diretto per avere fioriture abbondanti e prolungate.

ACQUA: tra un'annaffiatura e l'altra lasciare asciugare il terreno, evitando i ristagni idrici che provocano marciumi ( per regolarsi al meglio con le annaffiature toccare il terreno e seguire l'andamento climatico).

TIPO DI TERRENO: anche se preferisce terreni fertili e soffici è una pianta molto adattabile (l'unico limite è il terreno povero e/o molto secco).

CLIMA E TEMPERATURA: sopportano il freddo invernale meglio del caldo estivo, si possono coltivare con successo anche in montagna.

CONCIME: interrare a fianco della pianta letame maturo o concimi organici pronti, seguendo attentamente le istruzioni e i consigli di un buon vivaista.

RIPRODUAZIONE: la divisione dei cespi si effettua in primavera.


ARTE TOPIARIA

 L'Arte topiaria e' un'antica tecnica di giardinaggio che consiste nel potare le siepi o le chiome degli alberi realizzando forme e figure particolari, di tipo geometrico oppure ispirate ad altri soggetti figurativi, modificando l'aspetto naturale delle piante a scopo ornamentale. I risultati sono un eccezionale connubio di natura ed arte, con temi formali che richiamano forme astratte, persone, oggetti, animali. Il termine “topiaria” viene dal greco antico, ed  indicava la cordicella con cui venivano legate le piante. Nell’antica Grecia, la "topìa" è una figurazione dipinta di un giardino ideale che dev’essere imitato. I primi scritti riguardanti l'arte topiaria sono di epoca romana (il "fare il giardiniere" era definito come "topiarum tacere").  Le principali civiltà antiche che conoscevano l'arte topiaria erano  i Persiani, i Greci, i Romani, la parola stessa, che come si è detto è di origine greca, ci riporta a secoli avanti Cristo. Nei classici latini di Cicerone e Plinio il Vecchio si trovano i segni che già in quegli anni venivano potate secondo svariate forme piante di Leccio, Cipresso, Alloro, Bosso. Plinio il giovane ci racconta, nella sua "Historia naturalis", della consuetudine di ornare le abitazioni dei notabili dell'epoca con il nome del proprietario scritto formando ad arte piante di bosso e altre specie vegetali. Al giorno d'oggi, l'arte topiaria è utilizzata solitamente su singole piante, come elemento caratterizzante del giardino, oppure, simmetricamente, su molte piante, se si vuole creare un effetto maestoso.
-dal I° secolo d.C., era pratica usuale abbellire i giardini delle case delle classi più agiate con piante modificate e potate secondo criteri artistici. Con l’espansione dell’impero, nelle nuove regioni conquistate i romani costruivano ville e palazzi ad imitazione di quelli lasciati in patria, con conseguente introduzione di sculture verdi piu’o meno complesse.
-Nel medioevo, i frati dei monasteri coltivavano rose, gigli ed erbe officinali in aiuole a forma geometrica circondate da siepi di bosso. In questo periodo nasceva il labirinto vegetale, simbolo per i monaci del difficile percorso che porta alla virtù e alla conoscenza.
- A decorrere dalla metà del '400, l'arte topiaria iniziò ad essere sempre più diffusa ed applicata, sino a raggiungere il suo massimo splendore nel '500 e nel '600, e fino all''800. L'intrico di vialetti circondati da muri sempre più alti, perdeva il significato sacro, diventando luogo prediletto per incontri amorosi proibiti tra dame e cicisbei.
 
- fra il XVI ed il XVIII secolo, siepi di bosso disegnavano, in modo più o meno complesso, dei settori riempiti da piante fiorite, in modo da formare una sorta di arazzo vegetale apprezzabile soprattutto se visto da un luogo sopraelevato.


- L’arte della potatura si espanse in Francia, nei paesi del Centro Europa e in Inghilterra dove oggi c’è un rinnovato interesse che si esprime con figure in vaso, ideali per abbellire giardini, porticati e terrazze.

L'arte topiaria oggi.
Tipologie di piante e realizzazioni
-Tra le specie più utilizzate in vaso sono da preferirsi le sempreverdi a crescita contenuta quali il tasso (taxus baccata),  il bosso (buxus sempervirens),  il ligustro (ligustrum jonandrum),  ma anche l'alloro (lauro nobilis) ed anche alcuni tipi di conifere (cupressus sempervirens  e  cupresso cyparis leylandi),  da piantare in uno strato di terreno fertile e reso poroso con l’aggiunta di pozzolana, lapillo o argilla espansa.
In particolare, diffusissimo e molto utilizzato, sin dai tempi antichi, è il bosso o bossolo, che si presta egregiamente ad essere sagomato per creare delle siepi dalle forme geometriche.
Il bosso, che appartiene alla famiglia delle Buxaceae (Buxus sempervirens e Buxus rotundifolia), cresce spontaneamente in Italia, soprattutto nelle zone aride, calcaree e rocciose. Dal punto di vista fisico, il bosso si presenta come un arbusto sempreverde di altezza compresa tra i 2 e i 4 metri, dalla chioma folta, il fusto molto tortuoso e dal caratteristico odore.  Il bosso è una pianta rustica, molto resistente al freddo, in grado di attecchire in qualsiasi giardino, a patto di avere un terreno fertile e ben drenato.
- Naturalmente, per fare pratica, all'inizio si può sperimentare una versione domestica su piante in vaso già scolpite ad arte, in questo modo potrete limitarvi al semplice lavoro di spuntatura per conservare la forma della pianta. 
- Estrema importanza assume, poi, la scelta della tipologia di pianta, da eseguire in rapporto al tipo di terreno in cui coltivarla. Nella fattispecie:
-    per i terreni asciutti, vanno bene agrifoglio e tasso;
-    per i terreni umidi si adattano bene bosso, ligustro e biancospino.
E' da valutare anche il livello di esposizione al sole, considerato che l'alloro ed il lauroceraso crescono correttamente nelle zone ben esposte mentre per le zone ombrose vanno meglio il tasso, il ligustro ed il bosso. Un particolare da non dimenticare per effettuare delle buone realizzazioni è che per i meno esperti, e comunque per alcuni tipi di piante,  è necessario utilizzare dei supporti metallici che facciano da guida alla pianta nella sua crescita indirizzata.
Per praticare l’arte topiaria nel migliore dei modi, è necessario disporre dell’attrezzatura giusta. Gli strumenti basilari sono le cesoie, i forbicioni da siepe, il coltellino, forbici robuste e strette e la potatrice a motore. Negli ultimi tempi, hanno avuto larga diffusione gli utensili elettrici, che consentono un ottimo lavoro, facilitando le operazioni di giardinaggio con una fatica nettamente inferiore rispetto agli attrezzi classici manuali.